Background
Vicoli, strade, piazze e locali: dentro le mura tutto ci appartiene
Bar di provincia o di periferia, anni di militanza, anni di goliardia
Sono per noi questi gli anni più belli: vivere appieno la nostra città
E che sia chiaro: questa repressione il nostro orgoglio mai scalfirà!

Verona, la tua storia ha radici profonde ed un tronco forte di gioventù!
E se l'acciaio ci stringe i polsi, rideremo in faccia a giornali e TV!
Non puoi fermare questo fiume piena: Verona è nostra, Verona è nera!
A casa forzati oppure in galera: Verona è nostra, Verona è nera!

Articoli pesanti su storie mai successe, svendute come pane da giornaliste cesse
La magistratura e la polizia di stato: qua più della famiglia, vediamo l'avvocato
Eppure non c'è modo di farcela capire: qui tra piazza e stadio, siamo gli ultimi a morire
E se vi chiedete: «Dove sono gli antifà?», guardate nelle fogne dell'università!

Verona, la tua storia ha radici profonde ed un tronco forte di gioventù!
E se l'acciaio ci stringe i polsi, rideremo in faccia a giornali e TV!
Non puoi fermare questo fiume piena: Verona è nostra, Verona è nera!
A casa forzati oppure in galera: Verona è nostra, Verona è nera!

Non puoi fermare questo fiume piena: Verona è nostra, Verona è nera!
A casa forzati oppure in galera: Verona è nostra, Verona è nera!
Non puoi fermare questo fiume piena: Verona è nostra, Verona è nera!
A casa forzati oppure in galera: Verona è nostra, Verona è nera!

Non puoi fermare questo fiume piena: Verona è nostra, Verona è nera!
A casa forzati oppure in galera: Verona è nostra, Verona è nera!
Non puoi fermare questo fiume piena: Verona è nostra, Verona è nera!
A casa forzati oppure in galera: Verona è nostra, Verona è nera!
Non c'è mondo che ci possa interessare al di fuori del nostro tracciato
Sull'acqua scivola la nostra nave, su queste mappe con il sangue abbiamo giurato
Raccontiamo di un grande tesoro che cerchiamo in mezzo al mare, in ogni dove,
Ma per noi valgono molto più dell'oro: abbordaggi, rum, risse e Jolly Roger
Queste vele gonfie di nefasti venti ci sospingono nella notte buia e tetra
Il teschio bianco col pugnale tra denti, questa mia ciurma non conosce tregua!

Dentro al cuore il profumo dei capelli di una donna posseduta al marciapiede,
Ma al fuorviante finto amore dei bordelli preferiamo il fatale canto di sirene
La marina è sempre sulla nostra traccia, ogni fratello sulla testa ha la sua taglia
Libertà per loro ha suono di minaccia, fatevi avanti: noi daremo battaglia!

Abbiamo giurato amore ad una bandiera, abbiamo giurato amore eterno per il mare
Il cuore gonfio di una fede nera, un sacro vincolo a cui non puoi scampare
Siamo descritti come traditori, inchiostro sulla pelle e nelle vene
A voi lasciamo la gloria degli allori, qua infami e spie avranno vita breve
Ed abbiamo sempre una moneta nel taschino: non puoi spenderla né puoi giocarla a sorte
Quella è il dazio per la fine del cammino, quello è il pegno per la nostra signora morte!

Non si ferma il cuore al suono del cannone, non temiamo il ferro delle vostre spade
Non lo cancelli l'arrogante buon umore, a nostro agio ceneremo nell'Ade
Navigare sotto quel mare di stelle, un pensiero volto al giorno che verrà
Acqua e vento ti corrodono la pelle, cicatrici che il sale cucirà!

Ed alla fine dei miei giorni, dopo un'altra scorreria!
Rum in gola e spade ai fianchi, questa sola è la mia via!
Le mie spoglie andranno al mare ed in qualunque caso sia!
Non scordatevi il mio nome: questa è piratocrazia!

Ed alla fine dei miei giorni, dopo un'altra scorreria!
Rum in gola e spade ai fianchi, questa sola è la mia via!
Le mie spoglie andranno al mare ed in qualunque caso sia!
Non scordatevi il mio nome: questa è piratocrazia!
Non scordatevi il mio nome: questa è piratocrazia!
 Gracchia la tua voce in testa a quel corteo
Tu che sei la più cessa di tutto l'ateneo
Ti sei circondata di compagni ed omosessuali,
Ma guarda te che circo di stronzi e casi umani!

Questa triste battaglia, ma quando l'hai intrapresa?
Non fai che lamentarti dello stato e della chiesa
Parli di dignità e di rispetto, ma al contempo
Ti stai contraddicendo con le tue tette al vento!

Ahi, ahi, ahi, femminista: questo è il mio punto di vista!
Della donna decadenza sei emblema di demenza!
Ahi, ahi, ahi, femminista: la tua figa antifascista guarda un po' come la usi!
Only refugees in your pussy!

Ti giuro, non capisco perché mai te la tiri
Sei alta un metro e mezzo e pesi centotrenta chili
Gridi «L'utero è mio!» (cagna) in faccia alle persone,
Ma se nessuno ti vuole, dove sta la ribellione?

E mentre voi sfilate, guardo i vostri striscioni
Se fossi io tuo padre, ti avrei dato più schiaffoni
Volgare, pretenziosa e priva di contenuti
Capisco perché gridi: «Only refugees in my pussy!»

Ahi, ahi, ahi, femminista: questo è il mio punto di vista!
Della donna decadenza sei emblema di demenza!
Ahi, ahi, ahi, femminista: la tua figa antifascista guarda un po' come la usi!
Only refugees in your pussy!

Only refugees, only niggers, only refugees in your pussy!
Only refugees, only niggers, only refugees in your pussy!
In your pussy, in your pussy!

Ahi, ahi, ahi, femminista: questo è il mio punto di vista!
Della donna decadenza sei emblema di demenza!
Ahi, ahi, ahi, femminista: la tua figa antifascista guarda un po' come la usi!
Only refugees in your pussy!

Ahi, ahi, ahi, femminista: questo è il mio punto di vista!
Della donna decadenza sei emblema di demenza!
Ahi, ahi, ahi, femminista: la tua figa antifascista guarda un po' come la usi!
Only refugees in your pussy!
Società vigliacca che non prova sentimento, che si sente realizzata da un aumento in busta paga
Zombies non pensanti che si cibano di menzogne, di un infame giornalista che si ingrossa il portafogli
È una scatola a colori a pilotare le menti di cialtroni insoddisfatti che non credono più a niente
La politica è un bordello di poltrone assicurate, garantite a banchieri, parassiti e burattini!

I tempi sono cambiati, ma c'è chi non conosce resa!
Chi lotta senza tregua, chi sogna in un futuro migliore!
Avanti, camerati, la speranza è l'ultima a morire!
Contro il sistema, contro chi ci vuole schiavi senza onore!

Masse tolleranti che provano compassione nel vedere clandestini usurpare le nostre terre
Sì al pacifismo, sì alla giusta integrazione, masse tolleranti ad una barbara invasione,
Ma l'Europa del presente non è il vecchio continente, baluardo della razza, del sangue, degli eroi
È un'Europa violentata che piange e si dispera, che non vuole più lottare, preferisce perdonare
Ha gettato spade, scudi ed elmi piumati, si difende con candele e gessetti colorati!

I tempi sono cambiati, ma c'è chi non conosce resa!
Chi lotta senza tregua, chi sogna in un futuro migliore!
Avanti, camerati, la speranza è l'ultima a morire!
Contro il sistema, contro chi ci vuole schiavi senza onore!

Utero in affitto, aborto e perversione, l'identità sessuale è ormai un concetto medioevale
L'Europa fondata sui sani principi è diventata un circo per checche e pervertiti!

I tempi sono cambiati, ma c'è chi non conosce resa!
Chi lotta senza tregua, chi sogna in un futuro migliore!
Avanti, camerati, la speranza è l'ultima a morire!
Contro il sistema, contro chi ci vuole schiavi senza onore!
Schiavi senza onore, schiavi senza onore!
 Mi sveglia con dolcezza la mia mamma nel mio letto
In cucina c'è già il latte col caffè ed il mio cornetto
Sono già le 10:30, ma io farò con calma
La giornata non comincia se non fumo la mia canna!

Penso al mio papino che è un famoso magistrato
Mi ha lasciato cento euro dove ho appena scenerato
Con gli occhi spenti e rossi che nemmeno un'allergia
Mi vesto da straccione: braghe larghe, felpa e via!

Dai, compagno! Dai, dai, che ce la fai!
Fuma quella merda che sono cazzi tuoi!
Compagno, dai, dai, che ce la fai!
Fuma quella merda che sono cazzi tuoi!

Sono tanto felice e mi sento un gran ribelle
Capelli sporchi rasta che mi coprono le spalle
Al centro sociale a cianciare ed a fare danni
Perché mai lavorare se si hanno solo trentotto anni?

Seguo dieta vegan per sembrare ambientalista
E per non essere scambiato per quel porco del fascista,
Ma ora basta pensare o finisce che mi chiedo:
«Ma, fondamentalmente, io in che stracazzo credo?»

Dai, compagno! Dai, dai, che ce la fai!
Fuma quella merda che sono cazzi tuoi!
Compagno, dai, ormai non ce la fai!
È una battaglia persa e mai lo capirai!

Ecco, caro compagno, come vivi il quotidiano:
Una triste accozzaglia tra il disgusto e il disumano
Di ignoranza e sciatteria ti sei fatto baluardo,
Sapone e deodorante già sarebbero un traguardo!

Compagno fallito, compagno maiale!

Fai il duro e l'uomo vero che non teme mai nessuno,
Ma te la dai a gambe se non sei in cento contro uno
Tu infame, tu codardo, paraculo prezzolato
Tra una canna ed un dossier, da sempre servo dello stato!

Compagno fallito, compagno maiale!
Compagno fallito, compagno maiale!
Compagno fallito, compagno maiale!
Ninna nanna, ninna oh, ma dormire più non posso
Sono passati settant'anni e davvero non capisco
E dovunque io mi giro, cazzo, giuro, non ci credo
No, non se n'è mai andato il crudele uomo nero!

Lui gira per le strade, per le piazze e le città
Lo giuro sul mio onore, sul mio onore da antifà
È in televisione, in parlamento ed anche al bar
Ormai è un tarlo fisso, mina la mia libertà!

Fai la ninna, fai la nanna, cucciolotto della mamma!
Non pensare all'uomo nero, grosso e con il braccio teso!
Fai la ninna, fai la nanna, c'è mammina che ti culla!
A trent'anni, per davvero, temi ancora l'uomo nero?

Io lo vedo nelle scuole, dentro ai templi e nelle chiese
Mi dispero, grido e piango: è dovunque quel tiranno
E se il treno è in orario: è fascista, sta sicuro
E gli stormi degli uccelli? Sono squadristi pure quelli!

Era dentro al caffelatte, mi ha nascosto le ciabatte
Lui fa sciogliere i ghiacciai, mi fa perdere alla SNAI
Alza il prezzo del petrolio, della birra e le Marlboro
Mi ha rubato anche la donna e la paghetta della nonna!

Fai la ninna, fai la nanna, cucciolotto della mamma!
Non pensare all'uomo nero, grosso e con il braccio teso!
Fai la ninna, fai la nanna, c'è mammina che ti culla!
A trent'anni, per davvero, temi ancora l'uomo nero?

Io mi strapperei i cappelli, ma mi ha tolto pure quelli
Sempre colpa del dannato se ora sono triste e pelato
Mi dispero senza sosta tra le braccia della mamma
Cattivone quel fascista, farà estinguere anche i panda!

Su La Repubblica ho anche letto il peggiore dei suoi danni:
Uomo nero maledetto, uccise lui la mamma a Bambi!

Fai la ninna, fai la nanna, cucciolotto della mamma!
Non pensare all'uomo nero, grosso e con il braccio teso!
Fai la ninna, fai la nanna, c'è mammina che ti culla!
A trent'anni, per davvero, temi ancora l'uomo nero?

Fai la ninna, fai la nanna, cucciolotto della mamma!
Non pensare all'uomo nero, grosso e con il braccio teso!
Fai la ninna, fai la nanna, c'è mammina che ti culla!
A trent'anni, per davvero, temi ancora l'uomo nero?
 Cominciò tutto anni fa: tu li osservavi e stavi là
Nell'angolo in castigo dalla prof. (dalla prof.)
In castigo dalla prof!

Guardavi i tuoi compagni e pensavi: «Non son come me!»
Tu, predatore in mezzo a pecore (pecore)
Predatori e pecore!

I tuoi sono disperati, gli amici sono scappati
Tu, calamita per le ingiurie, la storia è sempre quella
Perfino la bidella prende tua madre e le dice che:
«È fuori luogo, è fuori luogo!
Signora, il suo ragazzo è da sempre fuori luogo!
È fuori luogo, è fuori luogo!
Arde forte la sua fiamma pronta ad appiccare il rogo!»

Col tempo, no, non passerà, sei sempre una calamità:
A 16 anni già in questura (con gli ultras)
In questura con gli ultras!

Avevi affisso un manifesto, hai fatto a botte con un rosso
Nelle tue tasche hai ancora un suo dread (un suo dread)
Nelle tasche hai un suo dread!

I tuoi imbarazzati tra sbirri ed avvocati
Tu, calamita per le ingiurie e nulla è cambiato
Perfino l'appuntato prende tua madre e le dice che:
«È fuori luogo, è fuori luogo!
Signora, il suo ragazzo è da sempre fuori luogo!
È fuori luogo, è fuori luogo!
Arde forte la sua fiamma pronta ad appiccare il rogo!»

Ora giri per la città, in tasca pugni e vanità
Orgoglio della tua comunità (comunità)
Della tua comunità!

Sguardo rivolto e fisso al cielo, devoto alla tua libertà
Con tuo passo sicuro, chi mai più ti fermerà?

I tuoi fratelli uniti, gli amori già finiti
Racconta al mondo la tua storia
Muovi il tuo passo svelto verso un futuro incerto
Rimane il tempo per l'ultima tappa al bar!

Sono fuori luogo, sono fuori luogo!
Amo rompere i coglioni ed essere sempre fuori luogo!
Sono fuori luogo, sono fuori luogo!
Brucia forte questo fuoco, non lo spegni in nessun modo!

Sono fuori luogo, sono fuori luogo!
In qualunque posto vada io mi sento fuori luogo!
Sono fuori luogo, sono fuori luogo!
Perché questa è la mia vita e vaffanculo al vostro mondo!
 In quel pub sciagurato dove vi ho conosciuto
Dove tutto è incominciato, dove tutto non è mai finito
Quegli sguardi persi in un boccale, quei timbri sulla pelle
Raccontavano la vita di una ciurma di ribelli
Raccontavano la vita di una ciurma di ribelli!

Quante bevute, quante serate, quanti ricordi, quante cazzate
Tante le gioie, tanti i dolori, quanti malanni, quante battaglie
E siamo noi gli stronzi che tua madre ti dice di non frequentare:
«Ci dispiace, signora, non riusciremo mai a cambiare!»
Noi, no, non riusciremo mai a cambiare!

Questa è la mia vita, non la cambierei per nulla al mondo!
Insieme a voi, fratelli, giovani in eterno e duri a morire!
Di questa vita maledetta non riesco proprio a farne a meno!
Insieme a questi delinquenti, giovani in eterno e duri a morire!
Giovani in eterno e duri, duri a morire!

Oi! Ma che vita, la nostra vita, è come un tunnel senza via d'uscita
Sempre nei guai, sempre nei casini, sempre in cerca di rogne
E quante volte ti avranno chiesto: «Ma che cazzo di vita ti sei scelto?»
È come un'avventura in mare aperto, balenando in un'eterna burrasca
Balenando noi, in un'eterna burrasca!

Questa è la mia vita, non la cambierei per nulla al mondo!
Insieme a voi, fratelli, giovani in eterno e duri a morire!
Di questa vita maledetta non riesco proprio a farne a meno!
Insieme a questi delinquenti, giovani in eterno e duri a morire!
Giovani in eterno e duri, duri a morire!

E vaffanculo a chi ci odia, vaffanculo a chi ci disprezza
'Fanculo ai vostri pregiudizi, 'fanculo a tutti voi
E continuate a denunciarci, a processarci ed arrestarci
Non riuscirete mai a fermarci, noi odiati e fieri
Noi odiati e fieri!

Questa è la mia vita, non la cambierei per nulla al mondo!
Insieme a voi, fratelli, giovani in eterno e duri a morire!
Di questa vita maledetta non riesco proprio a farne a meno!
Insieme a questi delinquenti, giovani in eterno e duri a morire!
Giovani in eterno e duri, duri a morire!
Ha avuto il manifesto, ha avuto il baldacchino, onori ad una vita di onesto cittadino
La forma consacrata per l'onestà schifosa che costa sempre poco e vale in ogni cosa
Ti evita le grane e culla le paure, vicini o principale, i preti o la questura
È morto senza grane anche col Padre Eterno, con tutti i sacramenti, timore dell'inferno!

Quando era giovinetto non ruppe mai lampioni, non ruppe pregiudizi né mai mostrò i coglioni
La libertà è una cosa lontano di portata, è chiusa sotto chiave come la marmellata
A scuola era mediocre perché studiava poco, strappava sufficienze, ma non per gara o giuoco
Congenito ruffiano, credeva veramente alle idiozie dei proff. tutori della mente!

Come ignorante autentico aveva per la scienza un vero fanatismo da psicodipendenza
Poi venne pubertà, un fremito di sesso, la cosa più notevole da togliersi nel cesso
Ai luoghi solitari seguì la grande svolta perché trovò una donna: fu cosa sua stavolta
E si scoprì romantico, poeta decadente, sembrò persino di essersi scoperto intelligente!

La nuvoletta rosa, il tempo ha già fugato, il nostro cerca un posto, un posto da impiegato
Ed ora che produce è tempo di sposare, ed ora che ha l'anello è tempo di figliare
Coi bimbi un po' cresciuti domenica va a spasso, un gelatino al corso, la moglie sotto braccio
«Che nervi quei ragazzi, non stanno fermi mai, domani è un altro giorno, stasera me la dai?»

Ma per fortuna è un saggio: detesta gli estremismi, idee conservatrici, severe con gli artisti
Parlando di cultura là nel salotto buono, diceva: «Io amo i classici, il jazz è solo frastuono!»
Infatti lo invitarono ad un concerto wagneriano, lo vinse il sonno subito, il sonno del profano,
Ma il sonno fu il suo segno, il sonno della vita, la noia non fa male, non lascia una ferita!

Ed i giorni, gli anni corrono e tutto si assomiglia, i luoghi, le abitudini ed i riti di famiglia,
Ma gli anni inacidiscono, l'unione si fa lagna, lui la trasmise ai figli, guastò la sua compagna
Adesso che è scomparso nessuno se n'è accorto, nessuno al mondo piange uno che è solo morto,
Ma noi siamo informati, per noi non c'è mistero e siamo corsi a ridere fino dentro al cimitero!

Abbiamo bevuto alcolici, abbiamo cantato forte, abbiamo fatto festa ai piedi della morte
Ubriachi e solenni abbiamo poi giurato di non finire al modo del nostro disgraziato
Nessuno o tutti quanti, ci serva di lezione, a non lasciare i sogni vivendo da coglione
I sogni fanno giovani, le idee fanno libertà, più forti del buon senso, ricchezza o povertà!

E poi cala il sipario per uno, cento, mille: fuggite l'epitaffio che onora un imbecille!
E poi cala il sipario per uno, cento, mille: fuggite l'epitaffio che onora un imbecille!
E poi cala il sipario per uno, cento, mille: fuggite l'epitaffio che onora un imbecille!
E poi cala il sipario per uno, cento, mille: fuggite l'epitaffio che onora un imbecille!
Per noi il Sessantotto era venuto qualche anno avanti la contestazione
L'età della rivolta e del rifiuto, contro il sistema: la rivoluzione
Allora noi eravamo bestie rare quando vestire l'eskimo non era
Una moda da vendere ai compagni e cercavamo un basco per bandiera, e cercavamo un basco per bandiera!

Ricordo i nostri fuochi a capodanno quando i borghesi vestono di nero
Ed i proletari stappano Moscato, ma freddo e notte cantavamo noi
Emarginati e matti contro il mondo che pullulava voglie e fregature
Per giuramento crescere diversi, tanta sete di rischio e di avventure
Ricordo la cantina dell'inferno, un covo riservato ai bevitori
Quando Francesco Guccini non cantava treni ed i maledetti amavano Fabrizio De André, ed i maledetti amavano Fabrizio De André!

Poi la questura, il 25 aprile 1945 per quattro scritti ed una camicia strana
I vecchi partigiani e le paure, quelle sfide da rissa paesana
Renato Curcio aveva lasciato la parrocchia, leggeva il suo Herbert Marcuse nel Trentino-Alto Adige
Capelli troppo corti sulla testa, sputacchiavamo in faccia ai nostri beat
Ma Jack Kerouac era nostro, si diceva, e quelli sono rossi e ben pasciuti
Se la cultura era stile giusto, partivano fottuti quei lacchè, partivano fottuti quei lacchè!

Le ragazze ridevano e la gente odiava quei ragazzi tristi e matti
Tra i libri gialli delle bancarelle noi cercavamo Julius Evola e Louis-Ferdinand Céline
Il partito era fermo agli altarini come l'Italia al Brennero col botto
Le seggiolate contro Arturo Michelini mentre si avvicinava il Sessantotto
Ma il Sessantotto lo eravamo noi contro i consumi, per l'ecologia
Contro lo sconcio delle vacche sacre, un altro uomo ed un'altra strategia, un altro uomo ed un'altra strategia!

Un giorno ti telefona il gran capo, c'è l'università da ripulire
Tu non prevedi, tu non puoi capire che i sovversivi sono camerati
Chissà che sghignazzate al Viminale, chissà che sghignazzate i frammassoni
Quando alla facoltà di architettura qualcuno ha sollevato quei bastoni
Era un casino: «Be', sono d'accordo!» era un po' duro prendere quel treno
Tra un mucchio di pidocchi e di illusioni, giocare un ruolo noi figli del sole, giocare un ruolo noi figli del sole!

Che intanto si è rimasti nella merda, che si è pagato duro lo sapete,
Ma adesso che si vende il Sessantotto, senti puzza di morte e non mi va
Il capo è ancora più vecchio e parla bene, la gente rossa o nera è sempre cupa
Faranno un grande gulag tutti assieme, uniti non si toccano i tabù
Noi che cantiamo "Giovinezza" a chili, l'abbiamo sempre vista liquidata
Cerchiamo pezzi di rivolta usata e l'immaginazione che non c'è, e l'immaginazione che non c'è!

Noi siamo ancora più vecchi e sempre matti, vogliamo fare a pezzi gli steccati
Ragazzi, non mollate proprio adesso che c'è una vita tutta da inventare
Ragazzi, non mollate proprio adesso, ragazzi, non lasciatevi incastrare! 
Ragioniere Rossi Gervaso che hai guardato l'orologio
Che hai bevuto il cappuccino e ti sei soffiato il naso, dimmi dove vai? Dimmi dove vai?
Operaio Botti Beppe, tesserato C.G.I.L.
Tu che porti sulla pelle la maglietta di móvil, dimmi dove vai? Dimmi dove vai?
Annarella Permanente, venditrice di calzini presso i grandi magazzini
Che ti arrabbi con la gente, dimmi dove vai? Dimmi dove vai?

Andiamo tutti a lavorare come lepri nel mattino!
Per sapere se viviamo controlliamo il cartellino!
Siamo il mondo che lavora, un'armata di scontenti!
Siamo mille fallimenti: veri o falsi, non si sa!

Botti Beppe da ragazzo era un grande centrocampista
Oggi corre come un razzo solo a prendere la busta
Botti Beppe, dai, Botti Beppe, dai
In un gruppo dilettante recitava il ragioniere
E sognava di diventare un attore di mestiere
Oggi fa il travet, oggi fa il travet!

Annarella Permanente vuole fare la modella,
Ma la proposta dei clienti porcelloni non è mai quella
Annarella bella: reparto centotré!

Siamo il mondo che lavora, un'armata di scontenti!
Siamo mille fallimenti: veri o falsi, non si sa!
Questa vita è stata ingiusta, non ci ha dato un po' di gloria!
Ma saremo protagonisti e la storia si cambierà!

Ai cancelli della tua ditta c'è un picchetto sindacalista
Ci daranno un ciclostilato così lo sciopero si farà
Se il padrone taglia la busta, me ne frego da comunista
Mi imboniscono per bene la testa ed in colonna mi metterò
Mi hanno dato pure un fischietto per fischiare il mio fallimento
Fischio rabbia come un vapore per le strade di città!

Cosa importa se la colonna sembra quella della mia mensa?
Se la gente che vedo pensa che il padrone somiglia a Karl Marx?
Marcio in un gruppo sputando bile, sono l'eroe della situazione
Cosa importa se non ci credo e mio figlio mi da del vile?

Cosa importa, Botti «Coraggio!», hai veduto un sindacalista
Dare ordini con la frusta come fa il tuo marcatempo
Come fa il tuo marcatempo in catena di montaggio
Forza Beppe, un socialista non si accorge se è coglione
Stringi forte lo striscione con fierezza di attivista
Soffia forte nel fischietto ed al tuo tarlo grida «Basta!»
Soffia forte nel fischietto ed al tuo tarlo grida «Basta!» 
Compagno topo rosso che giochi a fare l'indiano,
Ma non del Nuovo Messico, sei metropolitano
Sei nato nella cellula o nella parrocchietta
Autonomo al guinzaglio, guerriero da operetta!

Questo regime ladro ti ha fatto emarginato!
La scuola del casino ti fa disoccupato, ti fa disoccupato!

Puoi scegliere fra droga, Edoardo Bennato e leninismo
Rigurgitare libri, strillare contro il fascismo,
Ma come ti rigiri per mordere i padroni
Ti accorgi che i compagni hanno messo su i galloni!

E mentre gridi: «Via la nuova polizia!»
Ti menano, ti arrestano, ti scarica la zia, ti scarica la zia!

La zia televisione che fa sociologia
Che ti faceva eroe della democrazia
Mio povero orfanello, la tua rivoluzione
Non è coscienza critica, si fa su commissione!

E se non l'hai capito la parte che ti tocca?
È quella di abbaiare per chiuderci la bocca, per chiuderci la bocca!

E mentre fai l'indiano con Walther P38 addosso
Ti chiudono in riserva, si fa l'ordine rosso
E non ci sono più lotte, c'è solo un cimitero
C'è pronto il manicomio del libero pensiero!

Non c'è più caccia al "lama", si ingrassano i bisonti!
Sono morte le speranze, sono chiusi gli orizzonti, sono chiusi gli orizzonti!

Compagno topo rosso, lo sai, fai tanta pena
Io pagherò comunque una fine meno scema
Non morirò cagnetto di razza autonomia
Che abbaia quando vogliono gli amici della zia!

Io sono un lupo libero, non una banderuola!
Non voglio biscottini, non voglio museruola, non voglio museruola!

Svuota le Molotov, compagno lungo crine
Servono più alla scena i vuoti per le urine
Finale indecoroso, gli zar ti hanno distrutto
Un giorno capirai di avere sbagliato tutto!

Riponi la tua fionda fra tanta naftalina!
Rassegnati ad una vita da povera pedina, da povera pedina!

Guardando la finestra, un dì vedrai un ultrà
Un giovane nemico gridare libertà
Volevi la sua morte, ma lotta anche per te,
Ma lotta anche per te, ma lotta anche per te,
Ma lotta anche per te, ma lotta anche per te!
Procurade 'e moderare, barones, sa tirannia
Chi si no, pro vida mia, torrades a pe' in terra
Procurade 'e moderare, barones, sa tirannia
Chi si no, pro vida mia, torrades a pe' in terra!

Baroni, cercate di moderare la vostra tirannia!
Altrimenti, a costo della mia vita, tornerete nella polvere!

Guerra, guerra, guerra, guerra!

La guerra contro la prepotenza è stata già dichiarata, è stata già dichiarata
E nel popolo la pazienza inizia a mancare, inizia a mancare!

Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!

State attenti perché contro di voi si sta levando il fuoco, si sta levando il fuoco
Attenti perché, attenti perché non è più un gioco, non è più un gioco!

Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!

Se questo inizia per davvero, guardate che le nubi preannunciano il temporale
Gente consigliata male, ascoltate la mia voce, ascoltate la mia voce
Se questo inizia per davvero, guardate che le nubi preannunciano il temporale
Gente consigliata male, ascoltate la mia voce, ascoltate la mia voce
Ascoltate la mia voce, ascoltate la mia voce!

Questa, o popolo sardo, è l'ora di eliminare, eliminare gli abusi
Abbasso le abitudini nefaste contro ogni dispotismo, contro ogni dispotismo!

Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!

Guerra, guerra all'egoismo e guerra agli oppressori, guerra agli oppressori
Gherra, gherra a s'egoismu et gherra a sos oppressores, et gherra a sos oppressores
È importante che questi piccoli tiranni vengano vinti, vengano vinti
È importante che questi piccoli tiranni vengano vinti, vengano vinti, vengano vinti!

Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!
Baroni, cercate di moderare!

Guerra, guerra, guerra, guerra!

Procurade 'e moderare, barones, sa tirannia
Procurade 'e moderare, barones, sa tirannia!
Ecco cos'è dentro di me: ricordi e pensieri che volano via
Calici alzati, serate infinite dentro una vita vissuta per tre
Dentro una vita vissuta anche in tre!

Eh, sì, lo so, mi guardo un po', io già a vent'anni ero vecchio però
Con quel bicchiere è iniziata una storia, una storia d'amore che non finirà
Una storia d'amore che non finirà!

Ecco perché in questa notte che batte il mio cuore!
È il tuo sguardo che in silenzio mi riempie d'amore!
Ecco perché in questa notte che batte il mio cuore!
È il tuo sguardo che in silenzio mi riempie d'amore!

E chi mi chiama, vuole che mi stacchi, che lasci tutto e che venga via,
Ma io qui mi sento al sicuro: dalle sue braccia non me ne andrò
E da lui non mi staccherò!

Sì, lo so (sì, lo so), sto  sbagliando (sto  sbagliando), ma il cuore non sa
Che il suo sguardo (il suo sguardo) più profondo (più profondo) è già dentro di me!
Sì, lo so (sì, lo so), sto  sbagliando (sto  sbagliando), ma il cuore non sa
Che io rimango (io rimango) qui nel fondo (qui nel fondo) sognando di te!

In pochi istanti la sete ritorna, bevo di tutto ed urlerò
Sono fastidioso e sembro un bambino, sbatto i piedini e non cambierò
È la mia vita e la vivrò, è la mia vita e la vivrò, è la mia vita e la vivrò!

Ecco perché in questa notte che batte il mio cuore!
È il tuo sguardo che in silenzio mi riempie d'amore!
Ecco perché in questa notte che batte il mio cuore!
È il tuo sguardo che in silenzio mi riempie d'amore!

È il tuo sguardo che in silenzio mi riempie d'amore!
È il tuo sguardo che in silenzio mi riempie! 
 «Ciao, dovevamo vederci, ma devo andare ad una manifestazione!»
«Voglio venire anche io!»
«Meglio di no, aspetta qui che quando torno andiamo al pub!»
«Però io non so se posso uscire?»
«Ma sì, vedrai!» - «Allora ciao!»

Alessandra aspetta un bacio
«Ciao, ciao, Alberto Giaquinto, ciao!»

Lui si allontana e lei continua a guardarlo
Lui si volta e sorride, lei saluta con la mano
Quasi a volere imprimere nella sua mente il volto di lei
Alessandra lo segue con gli occhi
Finché Alberto non scompare nel blu!

10 gennaio '79: il mio cuore è lì con te!
10 gennaio '79: il mio cuore è lì con te!

Intanto in Via Dei Castani un'auto della polizia
Un agente scende, fa fuoco ed Alberto cade sull'asfalto
Massimo sgrana gli occhi e la sua mano si macchia di sangue!

10 gennaio '79: il mio cuore muore con te!
10 gennaio '79: il mio cuore muore con te!

Alessandra ha appena acceso la radio
La notizia come una lama nel cuore
Piange abbracciata alla madre e nei suoi occhi c'è il ricordo di lui!
Il primo incontro e le mani nelle sue
L'ultimo bacio e quel suo sguardo più forte che mai!

10 gennaio '79: Alberto Giaquinto muore ed io con lui!
10 gennaio '79: Alberto Giaquinto muore ed io con lui!
10 gennaio '79: Alberto Giaquinto muore ed io con lui!
10 gennaio '79: Alberto Giaquinto muore ed io con lui!

10 gennaio '79: Alberto Giaquinto muore ed io con lui!
10 gennaio '79: Alberto Giaquinto muore ed io con lui!
10 gennaio '79: Alberto Giaquinto muore ed io con lui!
10 gennaio '79: Alberto Giaquinto muore ed io con lui!
 E c'è un fischio che ora, sai, attraversa la città
Un percorso definito di questa insana società
Tutto quello che lui porta, prima o poi, si prenderà
E, se c'è amore dentro il cuore, anche quello odio sarà!

Con un cartello attorno al collo, qui non ce la si può fare
Chiedo aiuto a tutto il mondo, mi rimane solo morire
Mentre lo stato sta a guardare, io mi devo impiccare
E se alla banca chiedo aiuto, anche mio figlio si dovrà sparare!

Come i treni a vapore che non posso più fermare!
Come i giorni di rivolta impressi dentro al cuore!
Come i treni a vapore che io non posso più vedere!
Ma quei giorni di rivolta sono dentro a questo cuore!

Quante battaglie in questi anni per ottenere la libertà
Di essere donna in questo mondo per affermarti in società,
Ma poi per soldi vendi il corpo ed un bambino ha due papà
Sminuendo la battaglia di chi è morto per darti dignità!

Corre lungo il suo percorso e ciò che da si prenderà
Al sorriso di mio figlio e mio fratello morirà
E quel cuore maledetto, per lui non c'è pietà
Chi ha vissuto dentro ai sogni deve tornare alla realtà!

Come i treni a vapore che non posso più fermare!
Come i giorni di rivolta impressi dentro al cuore!
Come i treni a vapore che io non posso più vedere!
Ma quei giorni di rivolta sono dentro a questo cuore!

Giro per le vie della città, c'è molta gente che non sa
Che la vostra tolleranza è il cancro della dignità
Mentre il mio popolo è alla fame, qualcuno, in albergo, si lamenterà
Per ogni barcone rovesciato inizia il business della solidarietà!

Come i treni a vapore che non posso più fermare!
Come i giorni di rivolta impressi dentro al cuore!
Come i treni a vapore che io non posso più vedere!
Ma quei giorni di rivolta sono dentro a questo cuore!