Francesco Mancinelli - Cosacchi bianchi
Per la pianura splende il sole dell’estate
ma l’aria in ciel non è più pura le nostre mani son legate
degli Unni l’orda scalpita e si sente urlare
due travi in croce ed una corda ferme ci stanno ad aspettare
grande atamano che lunghe spade ci donasti
i tuoi cosacchi son lontani qui solo i corvi son rimasti
sul Don è inverno la testa della Russia in un canestro
meglio fuggir da questo inferno l’alba ci attende sul capestro
l’aquila è stanca di volteggiar nel cielo rosso
cavalca ancor l’armata bianca deve saltar l’ultimo fosso
è già mattina una goccia va le forche a bagnare
ma io lo so che non è brina e che è una lacrima di zar!
ma l’aria in ciel non è più pura le nostre mani son legate
degli Unni l’orda scalpita e si sente urlare
due travi in croce ed una corda ferme ci stanno ad aspettare
grande atamano che lunghe spade ci donasti
i tuoi cosacchi son lontani qui solo i corvi son rimasti
sul Don è inverno la testa della Russia in un canestro
meglio fuggir da questo inferno l’alba ci attende sul capestro
l’aquila è stanca di volteggiar nel cielo rosso
cavalca ancor l’armata bianca deve saltar l’ultimo fosso
è già mattina una goccia va le forche a bagnare
ma io lo so che non è brina e che è una lacrima di zar!