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Decima Balder - Pannonia A.D. 476

Amore mio, in quale steppa starai guardando ora la luna?
Questa luna che ormai cala sul nostro villaggio che qui brucia
Sono arrivati da oriente come vento di tempesta
Coi confini che non reggono più niente, per loro ogni razzia da noi è una festa!

Roma, stai finendo la tua forza, no, più non c'è!
Sotto le lame dell'invasore te ne vai ed io con te!
Ma, Roma, stai tranquilla che io, no, non ti abbandonerò!
Il mio gladio ed il mio scudo fino all'ultimo alzerò!

Amore mio, ti hanno rapita in una notte di primavera
Barbari biondi senza onore che vengono dalle terre dove non v'è sole
Grano di Pannonia, i tuoi capelli, il Danubio negli occhi tuoi belli
Venti anni ed una vita nel cuore, ora sei schiava di un goto senza onore!

Roma, stai finendo la tua forza, no, più non c'è!
Sotto le lame dell'invasore te ne vai ed io con te!
Ma, Roma, stai tranquilla che io, no, non ti abbandonerò!
Il mio gladio ed il mio scudo fino all'ultimo alzerò!

Roma, stai finendo la tua forza, no, più non c'è!
Sotto le lame dell'invasore te ne vai ed io con te!
Ma, Roma, stai tranquilla che io, no, non ti abbandonerò!
Il mio gladio ed il mio scudo fino all'ultimo alzerò!

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